Come sappiamo fin troppo bene in seguito alla storia di
Lennox, il meticcio simil pitbull strappato alla famiglia e
soppresso per la somiglianza con la razza considerata pericolosa, basta questo in molti Paesi per essere
discriminati e finire i propri giorni in un canile o in una
camera a gas.
Fifty non è solo un pitbull me è anche
disabile, due caratteristiche che avrebbero potuto renderlo un
paria tra i 4 zampe. La sua storia è la dimostrazione che anche le situazioni più disperate possono avere un
lieto fine e che la discriminazione si può sconfiggere grazie all’esempio di persone come
Kelly Michaels.
Ma andiamo con ordine.
Cinque anni fa Fifty viveva felice con la sua
famiglia, una sorellina pelosa e tutte e quattro le zampe a Berwyn. Nel
settembre del 2007 un “incidente” cambiò la sue esistenza: i due cani, mentre si aggiravano nei dintorni di casa, si imbatterono in un
poliziotto che, benché i due pelosi non avessero mostrato alcuna intenzione di attaccarlo, fece partire due colpi dalla sua pistola.
Non in aria, per allontanare i 4 zampe, ma diretti verso di loro. A questo punto non è difficile immaginare a quale dei due avesse mirato l’agente. Quel giorno Fifty
perse due zampe e la famiglia, ritrovandosi disabile e rinchiuso in
canile.
La sua vita sembrava finita.
Invece nel
2010 ha incontrato
Kelly Michaels, una giovane donna
amante degli animali impegnata nella lotta alla discriminazione nei confronti dei pitbull, che era venuta a conoscenza della storia grazie al suo nuovo
lavoro presso l’Integrative Pet Care, un centro veterinario olistico e riabilitativo.
Quello tra Kelly e Fifty è stato
amore a prima vista, scoccato in canile e proseguito il giorno stesso nel viaggio verso casa e
una vita insieme.
Oggi Kelly definisce Fifty
“la sua anima gemella” e si prende cura di lui a casa e in clinica, assicurando che quello che fa per il suo amico peloso è niente rispetto a
ciò che lui le restituisce in termine di affetto e gratitudine.
Fitfty è felice, in perfetta forma e
pieno di voglia di vivere.
Ora i due sono
colleghi oltre che compagni di vita. Insieme girano per gli States per raccontare la loro storia e
combattere i pregiudizi che pesano come condanne sulle vite dei
pitbull e degli incroci con questa razza, la cui appartenenza è considerata una colpa.
E in effetti basta vederli, basta guardare Fifty per convincere le persone che
le loro convinzioni sulla ferocia insita nei pitbull sono infondate.
“Abbiamo fatto sorridere tanta gente. Penso che chiunque non sorrida guardando questa buffa palla di pelo non abbia un’anima” conclude Kelly.
Se avete qualche dubbio, provate anche voi il “Fifty Effect”: ecco il video.